Sunday, March 22, 2015

Pakistani Tales

* VERSIONE ITALIANA IN BASSO*

This week the London Food World Tour caravan stopped by Lahore Kebab House. After two ok restaurants (the Persian and Afghan), yesterday we reached new heights with the delicious curries and the homemade naans of this famous Pakistani "place of pilgrimage", not too far away from Briklane.

Salvatore amused himself by writing a fictionalised version of our lunch, only for our Italian speaking readers. The pictures, though, are for everyone. :)

Enjoy, and see you next week in Southern India!
Our curries, from left to right: Butter Chicken, Haleem, Sag, Tikka Masala. On the top right, homemade garlic Naans. // I nostri curry, da sinistra a destra: Pollo al burro, Haleem, Sag, Tikka Masala. In alto a destra, Naan all'aglio fatti in casa.


Papadoms and complimentary salad with yogurt and sweet-sour sauces. // Papadom e insalata con salse allo yogurt e agrodolce.

Desserts: carrot pudding and Malai Lahori Kulfi (ice-cream). // I dolci: pudding di carote e Malai Lahori Kulfi (gelato). 


Lahore Kebab House: a restaurant for all occasions. // Lahore Kebab House: un ristorante per tutte le occasioni!

* ENGLISH VERSION ABOVE* 

La grande insegna rossa "Lahore Kebab House" non si poteva non notare, spiccava sguaiata nel grigio di Commercial Road, stradone anonimo dell'East London.

Le dodici e cinquantotto quando Saskia guardo' l'orologio per la prima volta. Amava essere puntuale e non era una novita' per lei giungere per prima a un appuntamento.

Il vento umido, sottile ma penetrante, la spinse ben presto all'interno del locale.

Piu' simile a una mensa che a un ristorante. Il bianco delle pareti era macchiato soltanto da grossi schermi, sintonizzati su un qualche evento sportivo.  Semplici tavoli quadrati, tutti uguali, a perdita d'occhio.

Quattro o cinque famiglie occupavano i posti piu' luminosi, vicino alla ampia vetrata, pochi altri gruppetti spuntavano come isole qua e la' per la sala, ma per lo piu' il mare di sedie era ancora intatto.

Saskia scelse un tavolo un po' spostato sulla destra, senza pensarci troppo. Come sempre erano stati Sara e Salvo a scegliere quel posto. Ma perche' proprio qui? Non sembrava davvero niente di speciale.

I minuti passavano ma ancora non si vedeva nessuno. Il telefono di Sara era irraggiungibile, lo stesso quello di Marco. "Saranno nella metro. Ma quanto ci mettono? Potevano anche avvisare".

Il cameriere si era avvicinato gia' due volte. <Grazie, aspetto delle persone> si era sentito rispondere, le aveva concesso una tregua, ma continuava a scrutarla da lontano, pronto a sferrare il suo prossimo attacco.

Tredici e trenta. I telefoni ancora irrangiungibili. Saskia cominciava a innervosirsi. Come spesso le capitava, aveva preso solo un caffe' per colazione, e la fame ora si faceva sentire. Tra l'altro lo squallido menu' plastificato, pieno di macchie d'unto, alla sua sinistra, non prometteva nulla di buono.

Tredici e quarantuno. "Se non arrivano entro dieci minuti me ne vado!" Le occhiate del cameriere si facevano piu' insistenti e inopportune. "E allora?" - sembravano domandare - "Che fine hanno fatto?"


<Ciao Saskia!>

"Finalmente qualcuno si degna si arrivare!" Ecco Sara, dietro di lei anche Marco e Salvo. "Maledetti italiani! Come fanno ad arrivare tutti con lo stesso ritardo di 52 minuti e 30 secondi? Si mettono d'accordo?"

Uno  <Stavo per andare via> le scappa di bocca. Marco strascica un paio di parole di scusa, un po' in imbarazzo. Sara mormora qualcosa a Salvo, in italiano.

Tutti a tavola! Arrivano altri menu', tutti ugualmente unti.
Nessuna fotografia, descrizione dei piatti, lista degli ingredienti. Marco si confonde, Salvo continua a rigirare compulsivamente il suo foglio di plastica avanti e dietro. Sara gia' si lamenta.

Il cameriere, stremato dall'attesa, non indugia oltre e con un balzo afferra la sua preda: <Pronti per ordinare?>
Salvo balbetta, Sara ringhia, Marco prende tempo chiedendo spiegazioni sui piatti.
Il cameriere sbuffa. <E' buono. E' pollo... e tanti ingredienti...>

"Tanti ingredienti? Ma dove sono capitata?" pensa Saskia sconsolata, e, seppur controvoglia, prende in mano la situazione e descrive sbrigativamente ai suoi commensali i piatti piu' famosi della cucina pachistana. "Possibile che nessuno di loro abbia mai sentito parlare di tikka masala? Mah!"

Faticosamente il tavolo riesce a partorire un ordine. Il cameriere soddisfatto molla la presa. Salvo riprende a respirare normalmente. Sara gia' guida una stentata conversazione. Saskia sorride nervosamente, ora ha solo voglia di mangiare.

L'attesa per fortuna non e' lunga. I piatti arrivano alla spicciolata, fumanti in curiose padelle di metallo. Arriva anche il Nan, e il riso. Questo e' mio, il tuo e' quello. Basta, si mangia!


E' buono! Cioe'... e' proprio buono!

Sara, soddisfatta, non smette di gettare grosse cucchiaiate di riso nel suo speziato tikka masala. Il pollo Saag di Saskia, con gli spinaci, e' uno dei migliori che abbia mai mangiato e l'Haleem di Salvo, ancora pollo con lenticchie e coriandolo, ridotti, dopo una lunghissima cottura, ad una densa crema, e' assolutamente delizioso.

Solo Marco si lamenta un po' perche' il suo pollo al burro e' troppo piccante, ma intanto la sua forchetta lavora senza sosta.

Tutti i piatti sono in realta' piuttosto piccanti, Le bocche bruciano e i corpi sudano, ma il cibo ha decisamente rallegrato l'atmosfera.
Il sorriso di Saskia si distende, la conversazione fluisce senza intoppi. Tra un boccone e l'altro, si ride, si scherza, si discute. Salvo, come sempre, condisce il pranzo con le sue battute inopportune.


Saluti dal Pakistan, Lahore Kebab House, 2-10 Umberston Street, London E1 1PY.










No comments:

Post a Comment